Viaggiamo indietro nel tempo fino alla Palermo del periodo arabo, considerata la città più grande d’Europa.

Fu infatti alla corte dell’Emiro in piazza Kalsa che i cuochi decisero di avvolgere l’impasto di zucchero e ricotta con una sfoglia di pasta frolla e di cuocere il tutto al forno.
Nacque così la prima vera versione della cassata.
Nel 700, nel corso della dominazione spagnola, da Genova, arrivarono in Sicilia il pan di Spagna che sostituì la pasta frolla e il cioccolato che venne aggiunto in scaglie alla ricotta.
Fu il pasticciere palermitano Salvatore Gulì ad usare per primo il termine “cassata siciliana” e, per incrementarne la vendita, ne creò una “ricca di ogni sorta di ben di Dio di produzione della Casa!”.
Il successo fu immediato perché quel trionfo barocco, meglio esprimeva l’esuberante sensualità siciliana.